It’s so a-typ(o)ical. Debutta a Pisa “A typo”, la casa editrice virtuale per libri d’artista. Parte I

II - atypodi Ilaria Sabbatini per CUCO17

Qualcosa di nuovo si muove in Toscana nel campo della sperimentazione artistica. Ritorna lo spirito pionieristico di chi tenta di inventare senza reinventarsi e la ricerca assume la forma di una casa editrice virtuale che si occupa esclusivamente di libri d’artista. Ma non è scontato e neppure doveroso che tutti sappiano di cosa si tratta, dunque non farà male ricordare che i libri d’artista sono libri, o oggetti a forma di libro, sulla cui configurazione l’artista ha avuto un’elevata capacità di controllo. Il libro in sé stesso, dunque, è considerato come opera d’arte e i precedenti sono illustri: da Marinetti a Blake, da Debord a Fluxus, tanto per citarne alcuni. La mostra, presso la galleria Gennai di Pisa (16 febbraio – 2 marzo), è curata da Silvana Vassallo e si rivela anticonvenzionale fin dal titolo: It’s so a-typ(o)ical. Il libro d’artista nell’era della riproduzione digitale.  Ho chiesto agli autori esposti di parlarmi delle loro opere.

I - VerdeGiacomo Verde presenta Multi book-Video frames book of artist/Tavola Italiana 2001/2011, un’opera composta da un cofanetto e da tre libri realizzati on-line. Nel cofanetto, le immagini stampate su fogli trasparenti si confondono sovrapponendosi: solo estraendole una ad una se ne può cogliere il senso. «Sono immagini ottenute dal mixaggio di un video proiettato su una tavola apparecchiata e mandata in frantumi durante una azione performativa», spiega l’artista raccontando come il suo scopo sia quello di  ricreare simbolicamente la memoria emotiva e politica degli ultimi anni di storia italiana. «In Italia, le informazioni trasmesse dai telegiornali durante l’ora di pranzo, o di cena, si proiettano metaforicamente su quello che si mangia. Fuori dall’ansia del tempo televisivo – commenta Verde – ho isolato alcune immagini perché attraverso la forma del libro si potessero leggere in modo compiuto». Il progetto contempla anche tre volumetti cartacei, anch’essi realizzati on-line. Le tre tipologie di libro incarnano tre modalità di fruizione e memoria: un normale catalogo di immagini, un ricettario i cui piatti si accoppiano ai momenti storici rappresentati e infine un Photo Book dove è possibile aggiungere le proprie foto. Un QRcode posto nell’ultima pagina di ogni libro permette di scaricare il video “Forchetta e Martello”, da cui tutto nasce.

I - leggeroLuca Leggero & Luca Giorgi raccontano così l’opera L’arte delle mine, che integra il progetto del libro con l’aspetto performativo. «E’ un libro, una performance, una serie di istruzioni – dice Luca Leggero –  per chi ha poco tempo. Tu prendi delle mine da disegno ma non disegnare: attaccale alla corrente (fai attenzione). Vedrai quanti bei disegni che vengono fuori». L’arte delle mine sono una serie di libri realizzati con una tecnica inusuale: delle mine da disegno collegate per qualche secondo alla corrente elettrica prendono fuoco e bruciano dei fogli di carta. «In mostra si vedranno i libri – continua l’autore – ma a noi interessa rendere visibili anche i materiali e il procedimento che porta al prodotto finito. Sarà una specie di tutorial per permettere ai visitatori di ripetere l’esperienza a casa». I libri sono infatti corredati da un DVD contenente un video esplicativo ispirato all’estetica dei filmati fai-da-te di Youtube che sarà visibile anche in mostra.

Ilaria Sabbatini

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